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Showing posts from February, 2014

Miss Inquieta #8 - Intelligente è chi la pensa come me?

© Gabriela Pinto/CC Ecco che accade nuovamente che l'unico momento libero che ho per scrivere è mentre sono in treno. Giuro, non lo faccio apposta. Il mio tran tran quotidiano, però, ultimamente non mi lascia scampo e non trova requie, per cui sembra quasi doveroso alla mia vena creativa di erompere nelle due-tre ore di viaggio in treno. Non abbiatene a male, non è mica che il treno di per sè sia il luogo migliore nel quale sfogare il proprio lato oscuro, anzi. È uno di quei non-luoghi che tutti frequentano ed in realtà nessuno sopporta, nei quali tutti passano e nessuno si ferma. Ma ora non voglio dilungarmi su questo, provo invece a limare i bordi dei miei pensieri evanescenti ed indirizzarli verso lo scopo per cui ho iniziato questo scritto cinque minuti fa. Un motivo c'è, ed è questo: ho vissuto (con tutte le implicazioni belle e brutte che questo verbo, talvolta bistrattato ed usato anche a sproposito, comporta) poco fa una conversazione, a tratti discussione, d...

Miss Inquieta #7 - Scompostamente

© Unsplash/CC In ritardo, perennemente. Eppur mi muovo . E così ecco che faccio incontri che pavento da tutta una settimana, e così ecco che poiché non ho tempo incontro gente che vorrei mi facesse perdere tempo, incontro gente alla quale vorrei rubare un po' di tempo per crogiolarmici felice. Invece no. L'orologio continua la sua ticchettante andatura, e io non lo posso fermare, nemmeno se volessi. Devo adeguarmi. Un saluto frettoloso, un sorriso inquieto (o inquietante?) quello che posso offrire ora, non ho altro. Perdonami, sono in ritardo. Perdonami, il Professore non aspetta. Chi aspetterà te, però? Io lo vorrei, ma ora non posso . Facciamo un'altra volta. Un'altra volta è già tardi, ma il tempo non lo posso fermare. Mi ferma lui. Miss Inquieta

Sorrisi, e nient'altro

© Ana_J/CC Camminare per la strada. Toh, vedo Tizio. Ciao Tizio! Sorrido, entusiasta della giornata di sole, di aver qualcosa in pancia e degli amici al seguito. Tizio mi sorride, e tira dritto. E poi... splash . Parole di conversazioni altre che mi sommergono in un mare cibernetico di detti e non detti. Parole di persone che si erano attratte, inconsapevoli che l'universo voleva con loro solo giocare, e nient'altro. Parole, parole parole , come in quella canzone di Noemi. Vitalità, gioia, sorrisi, possono cambiare la giornata? Non si fanno strada a forza in un discorso già iniziato e che continua in un'altalena che ora oscilla nel vuoto dei sentimenti? Immagini, ringraziamenti inusitati e sopravvalutati, magnetismi che di per sé non sono attraenti ma tant'è che attraggono, che ne so. Sono solo questo, però. Chi lo dice che sono altro? Chi lo dice che non è stato che un paio di sorrisi, e nient'altro ? Lo dico io. Perché? Non so.

Miss Inquieta #6 - Mi entusiasmo, dunque sono

© BurningWell/CC «Colui che ama il più e il meno non è riuscito a superare la banalità del senso comune, e ne è rimasto prigioniero», così scriveva Meister Eckhart più di settecento anni orsono. Chi prova entusiasmo rigetta il più e il meno che Eckhart addita. Chi prova entusiasmo fuoriesce dai confini della ragionevolezza e pencola verso la follia . L'entusiasmo sfugge alla ragione, destrutturandola, spaccandola. Sarà deformazione professionale, eppure non posso non pensare alla filosofia. Dice Aristotele che la filosofia nasce dalla meraviglia , quell'appagante sensazione di scoperta che tutti ci afferra da bambini e che, ahinoi, man mano perdiamo col passare degli anni. Ma è proprio qui, in questa feritoia frastagliata che si allarga sempre più con l'età, che s'innesta, a mo' di rampicante, l'entusiasmo. Aspettando, paziente, di riempire il vuoto lasciato dalla meraviglia. Ebbene, se provo a scavare a fondo in me stessa e tento, non senza fatic...