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Racconti #14 - In viaggio verso l'ignoto

In viaggio verso l'ignoto, tremo. L'intensità del momento presente affonda le radici nella mia anima ammaccata e ne cementa assieme i bordi frastagliati. Non so cosa mi attende. Nulla di ciò che mi circonda ora lascia presagire verso quali lidi m'infrangerò.  Sono partita lasciandomi alle spalle tutte le consolidate certezze raggiunte in anni di vita vissuta senza pormi domande scomode. Cosa avviene nel cuore di una donna che, d'un tratto, sceglie di cambiare vita? Repentinamente e senza voltarsi indietro? Lo sa solo la luna, che in questa notte di luna piena, dall'alto della sua accecante perfezione, commisera le mie pene, umane troppo umane, stiracchiando le membra tondeggianti in una posa che sa vagamente di disprezzo.  Girovago, mettendo un piede dietro l'altro con minimo sforzo. Fra poche ore prenderò un treno e dirò addio al mio Paese. Non so bene se piangere o ridere, forse non farò nessuna delle due cose: provare a rimanere intera nonostan...
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Chissà se...#6 - Loro, le pareti

Gironzolo lungo i corridoi vuoti di quest'enorme residenza che mi ha accolto, frullante di sogni e carica di speranze, per anni. Procedo insicura, attenta ad ogni più piccolo rumore. Alcune stanze sono spalancate, vuote, in attesa. Altre hanno la porta chiusa, nascondono segreti noti solo alle proprietarie. Mi sento sola, abbandonata. Percepisco che sto concludendo un percorso, che un portone massiccio è in procinto di serrarsi dietro di me, chiudendomi fuori, inesorabilmente. Non c'è nessuno, qui, che ode i miei passi. Nessuno a cui rimanere aggrappata per un altro po' soltanto. Nessuno con cui condividere questo viluppo di emozioni dolciamare. Mi trascino avanti e lascio che queste pareti presuntuose mi sussurrino i loro consigli, lascio che i loro occhi mi spiino consapevoli, lascio che il loro bagaglio d'emozioni e di vite - un bagaglio pluriennale, quasi secolare - mi si riversi addosso. Chissà cosa vedranno ancora, chissà quali altre giovani donne soste...

Usignoli della tavola rotonda

Forza e coraggio. Sono (s)trasparenti ma hanno coraggio, non si arrendono mai. Never Give Up! Nou(s) somme les plus fort! Somos los més fuertes güe yes! Ueh! Questo l'urlo di battaglia de "I cava(g)lieri della tavola rotonda".  M ultilingue e multiculturale. Ed io, che credevo che un giorno i miei usignoli avrebbero cantato. Hanno invece, letteralmente... urlato. Usignoli, che aspettate? Cava(g)lieri ora siete. Ditelo al mondo, che il coraggio ce l'avete!

Racconti #13 - Quando il realismo ti scuote fino all'osso

Interview? © Ethan, 2011 Mi sento prossima alla deriva mentre mi accingo a fare l’ennesimo colloquio di lavoro.  «Signorina, tocca a lei».  La segretaria che sporge il viso rubicondo dall'uscio  dell’ufficio Risorse Umane mi fa quasi prendere un colpo. Lisciando la giacca, tento di mandar giù il groppo che mi serra la gola, senza riuscirci. «Prego, si sieda».  Alzo gli occhi ed incontro lo sguardo del responsabile della selezione del personale. Cerco di non abbassarli, ma è dura. Due fari azzurro ghiaccio mi trapassano mettendo a nudo i miei difetti come su un ripiano di cristallo.  «Noto dal suo curriculum che non ha alcuna esperienza lavorativa. Vuol aggiungere qualcosa?».  «No, nulla. È esatto, non ho esperienze di lavoro. Non ancora, almeno». Cerco di sorridere.  Lui solleva le sopracciglia, infastidito. «E, mi dica. Non avendo ancora – calca l’accento sull'avverbio , come a dileggiarlo – esperienze lavorative, perché è qui...

A Trento #8 - Autobus e patente, un connubio vincente

Autobus urbano di Trentino Trasporti Spa, immagine tratta da www.ttspa.it Capita ogni tanto, ma capita, che gli autobus urbani di Trento mostrino un lato diverso da quello che solitamente porgono al pubblico. Stando alle cronache dei giornali è prassi usuale che, di essi, salgano alla ribalta le bad news , eppure, di tanto in tanto, nei loro angusti e maleodoranti spazi accadono cose che, se non fanno "buona" notizia, la dovrebbero fare. Un uomo munito di bigliettini e dallo sguardo serio e concentrato alcune settimane fa mi ha avvicinato in una delle mie scorribande-a-mezzo-bus (non tanto frequenti, a onor del vero). Lui era seduto, io attaccata precariamente come una piovra al palo più vicino. D'un tratto mi si rivolge con un "Signorina, scusi". Al mio sguardo - vacuo - di risposta, estrae dal taschino un bigliettino spiegazzato, inforca gli occhiali e mi chiede: "Posso leggerle questa cosa? Così mi dice se è vera o falsa". Incuriosita dalla ...

Tra bavaresi e indiani, un'italiana

A tu per tu con gli usignoli

"...li passeracci sò usignoli", Roma (giardini del Palatino) © Susanna Fratarcangeli Dicono che l'usignolo canti solo quando si sente al sicuro . Dicono che l'infante sia colui che non parla ("in-fans"). Dicono che quando si migra, e non si conosce la lingua, si ritorni per un poco infanti. Dicono che ci sia un motivo se "errare" ha un doppio significato. Dicono che la resilienza sia necessaria. Dicono che l'integrazione sia un processo reciproco, e non unilaterale. Dicono che - nella migrazione - esista sempre un prima ed un dopo . Dicono che sia giusto e sacrosanto dire quello che si fa e fare quello che si dice . Dicono di avvicinarsi in punta di piedi. Dicono che sia meglio commettere errori per poter imparare. Dicono che sia possibile passare da bianco-nero a grigio chiaro-grigio scuro. Dicono che "tutorare" derivi dal latino " tutari ", e cioè proteggere, difendere, custodire. Dicono ...