da una clip del film Brightstar , 2009 Dormiva, una mano sul cuscino e l'altra abbandonata lungo il fianco. Un lieve russare segnalava al mondo in ascolto che il suo era un sonno profondo, intenso e sereno. Le lenzuola non la coprivano interamente: le gambe – come le braccia – rimanevano esposte all'aria fresca della stanza, ma non c'era pelle d'oca a ricoprirle. Sognava, come di raro le capitava, e dalla gola le uscivano bassi gemiti di piacere. Dall'altro lato del muro, lui era sveglio. Sdraiato sul letto, con gli occhi spalancati nel buio, ascoltava col fiato sospeso i suoni soffici che lo raggiungevano scavalcando la parete divisoria tra le loro camere. Si incontravano di rado loro due, per lo più nel ballatoio del loro piano, il quarto di una palazzina condominiale di otto. A malapena si rivolgevano la parola, con fatica si scambiavano un saluto. Erano vicini senza realmente esserlo, un uomo e una donna soli che alla luce del giorno si passavano accanto...