Stanchezza che avanza e affanno che non si placa. Fastidio che va e viene, come un'onda che si tuffa e poi si ritrae nella bassa marea. Rada foschia che s'incunicola attraverso pensieri che sono come foglie morte, clangore inesorabile di chiavistelli che aprono porte inesistenti nella mia memoria. Fuggevole visione di lucine psichedeliche dal fascino turbolento, vuoti di silenzio metafisico a coprire scosse lievi di dolore mentale.
Tutto si trasforma in un lieve, carezzevole tocco di un foulard di seta pura, una delle più grandi fissazioni della mia nonna ultraottantenne. Costruirci delle fionde si potrebbe, con la sua pelle. Costruirci delle centrali di energia per irrorare l'intera nazione si potrebbe, con il caotico turbine di gas e potenze infernali che in questo momento reclama come sua la mia (piccola) psiche.
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Credo fermamente che ognuno abbia il diritto di esprimere la propria opinione, come qui io esprimo la mia. Vi invito anzi a farlo, sia che condividiate o meno i miei punti di vista. Apprezzerò dunque ogni commento vogliate lasciare su queste pagine, ma avverto che questo spazio non è uno sfogatoio.
Grazie e... che aspettate? :)
Sara