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A Trento #7 - Facciamo che siamo all'epoca dei dinosauri

© sharonang/CC

La cosa mi turba: fame compulsiva ad ogni istante, incursioni nei supermercati per fare razzia di dolci e patatine, e tavolette e biscottini, e brioche e tramezzini, da ingurgitare in un batter d'occhio. Salato e dolce, prima uno e poi, dietro, l'altro. Poi l'altro e poi di nuovo uno. Eravamo lì, sulla panchina in ferro battuto del Parco delle Rose, a scartare cioccolata di nocciole alla gianduia, ingozzarci di panini all'uvetta e wafer al cioccolato fondente.

Stravaccata, gambe aperte e briciole dappertutto, ginocchio dolente e cuore indifferente, mani appiccicose e dita curiose, mi sentivo anestetizzata, antidolorifici naturali entrati in circolo e una brezza fresca a placare gli spasmi interiori. I bambini erano almeno una decina, e correvano dappertutto urlando forsennati, invasati, rossi e sudati. "Facciamo che siamo all'epoca dei dinosauri ma io ho un chip che mi fa rimanere anche in quest'epoca...". Il mio cuore si attorcigliava per il gran ridere. "Li ho trovati, teste!". "Il T-Rex! Correte!". "Devo prenderti il DNA così creiamo...".

I bambini ti fanno spazzare via tutto, ti tolgono il superfluo, le escoriazioni, le menti pulsanti e le rughe ai lati degli occhi per ridarti la piccola te stessa che credevi perduta.

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