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Miss Inquieta #10 - Chi è curioso ascolta

© jeniffertn/CC

Chi è curioso vuol sapere, dunque ascolta. L'ascolto è la caratteristica principale, a mio parere, di chi è veramente curioso: chi non ascolta curioso non è. Sono in sala d'attesa nella stazione dei treni di Bassano del Grappa, e mi guardo attorno. Davanti a me ci sono un uomo ed una donna: lei fruga nella borsetta, lui guarda il cellulare con la musica a palla. Ognuno immerso nel suo mondo, ma c'è una cosa che stiamo ascoltando tutti: la musica che esce dal cellulare dell'uomo. Triste, malinconica, mi fa scendere il morale sotto le scarpe.

Sono reduce da una litigata con mia mamma, alle solite. E, alle solite, mi sento in colpa. Non la ascolto abbastanza, non sono abbastanza curiosa di ciò che pensa. Mi tengo le mie, di idee, e con queste ci vivo. Anche se sono, in buona parte, il risultato di ciò che mi ha insegnato. Mi sono però stufata di sentirmi piovere addosso le sue, come se fossi soltanto un contenitore di plastica vuoto da riempire. Qualcuno dice che la verità sta nella relazione: ciò che sembra più giusto seguire è il risultato di un confronto, di un mettersi in connessione, dove c'è qualcuno che parla e qualcuno che ascolta. In una comunicazione non possono essere entrambi a parlare o ad ascoltare. Forse, chi maggiormente ascolta vuole in misura maggiore sapere. Direbbe Kierkegaard che vuole in modo più disperato sapere. Sbaglia chi pensa che coloro che parlano di più sono più intelligenti, probabilmente è chi più ascolta che ne sa anche di più. Chi ascolta infatti ha un vantaggio: è in procinto di accrescere le proprie conoscenze con qualcosa che non sa, che è quello che sta per dire il suo interlocutore.

A questo punto mi chiedo: ed io, voglio disperatamente sapere? Sono una curiosa disperata? No. E questo è uno dei motivi per cui ho litigato con mia mamma. Maggiormente curiosa, dovrei essere, di modo da ascoltare di più, arrabbiarmi di meno, e poi decidere, autonomamente. Ragazzi, è più facile a dirsi che a farsi!

Miss Inquieta

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