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© Ben_Kerckx/CC
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Che novità! Sarò tarda, ma non avevo mai riflettuto sulle implicazioni di una, all'apparenza, così scontata affermazione, che secondo me sono queste: il mondo va avanti anche se sei infelice, le persone sorridono anche se dentro di te piangi, i bambini nascono anche se ci sono le guerre, il tuo uomo ti ama anche se fai una cazzata, la tua bambina ti abbraccia anche se ti sei dimenticato del suo saggio di pianoforte di oggi pomeriggio, tuo fratello si ricorda del tuo compleanno anche se tu te ne sei fregato del suo. E non è finita qui: chi mi ha fatto, straordinariamente, riflettere su questa cosa, ha poi anche detto: "pensiamo di riempire il nostro cuore con un solo sentimento, una sola persona, ma non ci rendiamo conto che il nostro cuore ha molto, molto posto". Il nostro cuore ha posto, incredibile.
Il mio dev'essere allora la metà di quello degli altri, perché mi sembra di averlo già riempito come una stanza d'appartamento per otto universitari sudati. Però, è vero anche (l'ho sperimentato sulla pelle e, come dice Venditti, "dalla pelle al cuore"...) che attraverso le vite degli altri viviamo più vite, che attraverso le emozioni provate con e tra gli altri, il nostro cuore s'allarga per fare spazio, s'allarga per cedere di schianto non alla mia vittoria, a quella altrui. Ah, giusto. Mi sovviene ora che il cuore è un muscolo. Ovvio allora che si possa allargare. Che stupida.
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Credo fermamente che ognuno abbia il diritto di esprimere la propria opinione, come qui io esprimo la mia. Vi invito anzi a farlo, sia che condividiate o meno i miei punti di vista. Apprezzerò dunque ogni commento vogliate lasciare su queste pagine, ma avverto che questo spazio non è uno sfogatoio.
Grazie e... che aspettate? :)
Sara