Skip to main content

Riflessioni da Trenitalia #2 - Di Lara



Lara. Ecco come si chiamava quella ragazza. Un nome così maledettamente dolce. La-ra. Con la erre dolcemente arrotata, come nemmeno l'arrotino avrebbe saputo fare, scivolava leggero sulla lingua, come un cioccolatino. Lara, Lara, Lara, si ripeté come un mantra. Se si concentrava riusciva ancora a distinguere la sottile scia di profumo che si era lasciata dietro. E lei l'aveva lasciata andare, senza nemmeno una parola, spiandola di sottecchi mentre parlava lì, in treno.

Avrebbe tanto voluto rivolgerle la parola, scambiare due chiacchiere. Ma era rimasta zitta, stringendo fra le mani la borsetta, nel cuore la pena che le costava ogni volta quel viaggio fino all'ospedale. Lei, Lara, quella giovane, bella fanciulla, dagli occhi ridenti e la voce dolce, aveva chiacchierato e riso con altri passeggeri, scuotendo la chioma riccia, splendida come il sole che quel giorno non c'era. Quanta dolcezza, quanta gioia, quanta giovinezza! No, non avrebbe potuto mai offuscarle, elemosinando un sorriso. Avrebbe continuato quel viaggio sola come sola l'aveva cominciato, fissando fuori dal finestrino senza vedere. 

Comments

Popular posts from this blog

Racconti #9 - La bambina

The little girl © ys15 Il letto sarebbe stato la sua tomba.  Alice si rigirò, le coperte ammucchiate attorno alle caviglie, le palpebre troppo pesanti per poterle sollevare. Non sentiva la fame, anche se erano due giorni che non mangiava: troppa fatica alzarsi dal letto. Piuttosto sarebbe morta. Scopriva d'un tratto che il pensiero la lasciava del tutto indifferente.  Niente l’avrebbe più anche solo sfiorata portando con sé altro male, era una promessa.  Un limbo di dolce assenza di dolore, finalmente. Dopo una vita passata a soffrire se lo meritava, no?  Dio, quanto odiava il giudizio stupido di gente che nemmeno la conosceva, di gente che, dopo un solo sguardo, credeva di aver capito tutto di lei. Ma che capivano. Stupidi borghesi col naso per aria.  Se solo l'avessero abbassato, quel naso snob, avrebbero visto la melma dei comuni mortali, lo schifo di chi deve sopportare i colpi di un destino che non può fronteggiare e…  «Mamma, alzati, devo ...