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Miss Inquieta #4 - Correre per ritrovarsi

© Public Domain Pictures

«Corri, corri a perdifiato, contro la corrente che trascina».
Parole di una canzone che mi ritornano ora alla memoria, girando e rigirando nel vortice sfilacciato della mia coscienza che dall'infanzia alla giovinezza non è poi mutata di molto. Correre a perdifiato: l'essenza del correre, corsa portata ai massimi livelli, correre senza modificare l'esagerazione disperata che dimora nell'intimità stessa di questo verbo.

Perdersi nella corsa è perdere tutto il superfluo del vivere, e correre a perdifiato è annullare drasticamente la propria verbosità per ritrovare ciò che si nasconde dietro e sotto le coriacee incrostazioni dell'anima. Nella mia relativamente breve vita non mi è capitato spesso. Non ho affrontato, correndo, mulini a vento, correnti impetuose, inarrestabili treni che puntavano verso e contro di me. Sono per lo più portata ad essere trascinata, a "lasciarmi correre", a "lasciar correre".

Però, in alcuni momenti, un guizzo di illuminante portata, di inesorabile certezza, mi avvolge e mi acceca, costringendo le mie gambe a muoversi, il mio spirito a risollevarsi in corsa, il mio respiro a perdersi in essa, la mia anima ad affrontare qualsiasi corrente contraria per affermare la me che non demorde, per affermare la me che non si perde. Per affermare la me che, nonostante tutto e tutti, vuole correre ancora e continuerà a farlo fin quando Qualcuno glielo concederà.

Miss Inquieta

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