© chilcutte/CC Chiedo venia, chiedo scusa. La mia stupidità non ha confini, e mi costringe a scrivere qui anziché ad raggranellare il coraggio per chiedere scusa a chi di dovere. Odio vederlo negli altri, e l'ho esercitato io. Un comportamento ignobile, una manovra all'apparenza innocua ma intimamente devastante. Parlando, a tu per tu, occhi negli occhi, ho distolto lo sguardo per un momento, l'ho fissato su un altro volto, che passando ho riconosciuto, e ho salutato quest'altro, dimenticandomi completamente che stavo conversando con una persona che, d'un tratto, lì davanti a me, si è sentita di troppo. Esclusa , per via di un distratto saluto che ho dato ad un terzo. Maleducazione infida, sguardi che sono un soffio, ma significano moltissimo, significano tutto. E, ciliegina sulla torta, ho lasciato correre. Mi sono voltata senza riannodare la conversazione, spenta d'un battito. Talvolta, le persone lo fanno con me, e talvolta ne soffro. Forse perché...