Piove. L'acqua si riversa nelle strade e scroscia con insistenza. Cielo? Plumbeo. Ed io son qui, a Storia Medievale, odore di pioggia nelle narici, Carlo Martello in testa.
L'odore di pioggia assomiglia a quello di un pesce, ma è ancora meglio perché rimane indefinito, sullo sfondo. Ciò che si capisce inequivocabilmente ed unicamente è che piove e basta.
Guardo fuori dalla finestra, assorta. Quello che non mi piace sta accadendo proprio qui davanti: piove, e non posso farci nulla. Non posso fermare la pioggia. Piove, e questa pioggia mi logora nell'intimo. Piove, ed io non voglio che piova. Ma accade senza la mia approvazione.
Odio la pioggia, non la posso soffrire. Lo splendido, focoso sole che mi dà gioia è da essa nascosto, dalle nuvole velato, dietro quei monti disincarnato, super-umanamente contestato da una pioggia che, in questo momento, lo sovrasta d'istinto e d'impeto, biecamente incoraggiata da una Terra assetata, moritura senz'acqua.
Comments
Post a Comment
Credo fermamente che ognuno abbia il diritto di esprimere la propria opinione, come qui io esprimo la mia. Vi invito anzi a farlo, sia che condividiate o meno i miei punti di vista. Apprezzerò dunque ogni commento vogliate lasciare su queste pagine, ma avverto che questo spazio non è uno sfogatoio.
Grazie e... che aspettate? :)
Sara